Il mio è si un ritorno, ma un ritorno al passato, un ritorno nel lontano XVII Secolo alla Corte di una Inghilterra ammalata sia interiormente, nella figura della sua Regina, Elisabetta I, sia esteriormente a causa di “complotti e malefici” che la percuotono in lungo e in largo. No, non sono impazzito, né ho recentemente rispolverato vecchi libri scolastici di storia, ma vi sto solamente presentando quello che è lo scenario, o meglio, il palcoscenico in cui lo scrittore Neil Gaiman, con l’appoggio del disegnatore Andy Kubert supportato dai pennelli di Richard Isanove, proiettano un cast di “meraviglie” che in genere siamo abituati vedere agire tra grattacieli, terre selvagge o spazi profondi.
1602 è, in qualche modo, una data che lo scrittore vuole dare alle origini dell’Universo Marvel, o almeno così all’inizio ci vuol far credere, in realtà, per quanto assurdo e incredibile, e qui si nota l’indiscussa bravura dell’autore, Gaiman, desideroso nelle sue opere di avere sempre piena libertà, s’inventa un espediente per trasferire il pantheon Marvel nel XVII secolo, in modo da liberarsi di anni e anni di continuity e prendersi così tutte le sue libertà, senza per questo snaturare i personaggi che mette in campo, anzi in alcuni casi, arricchendoli di una umanità forse assente nel tradizionale Universo. Per non rovinare la storia ai futuri lettori non rivelerò tale espediente, ma vi dico soltanto che, pensare che 1602 sia fuori continuity e no ne possa far parte non è del tutto corretto…
I personaggi messi in campo dall’Autore sono tanti e forse, qui una piccola critica, i più famosi per far contenti tutti, ma lo si può perdonare se visti nel complesso dell'opera.
Ogni personaggio ha una ragion d'essere al fine della storia e la presenza di figure come gli X-Men o i Fantastici 4 possono essere interpretate come la volontà dell’autore di venir incontro a delle esigenze. Nel primo caso, in un periodo in cui a far da padrona è l'Inquisizione con la sua caccia alle "streghe", chi meglio del gruppo mutante può personificare la paura per il diverso e per ciò che non si comprende...(n.d.a. non sembra essere cambiato molto dal 1602 ad oggi!?!)...Nel secondo caso, invece, l'esigenza di base è più legata al fine narrativo, vi è infatti la necessità di una figura come Reed Richards per svelare, o meglio, spiegare il segreto che si cela intorno a 1602…
Se dunque da una parte vi sono delle scelte doverose o necessarie, dall’altra vi sono scelte che al meglio “colorano” lo scenario. Abbiamo, infatti, un credibilissimo menestrello cieco con una doppia identità che si chiama Matthew Murdoch; un Sir Nicholas Fury che racchiude in se i valori cavallereschi del periodo e la fedeltà verso la corona, fedeltà che non sempre lo ripaga; o ancora, un giovane Peter Parquagh, un po’ in ombra sì, ma già con un senso del dovere stoico e una passione per i ragni non irrilevante...Tanti ancora sono i personaggi che compaiono, ma non li elencherò, non vorrei rovinare qualche sorpresa, soprattutto quella legata ad...un bastone!
Mi sono molto concentrato sul soggetto della storia trascurando la parte artistica, non per irrilevanza...anzi!…ma sarei stato poco obiettivo. Andy Kubert è uno dei miei disegnatori preferiti e a mio modesto parere in questa opera ha dato gran prova del suo talento, ma a voi la sentenza:
Queste sono, ovviamente, alcune delle splendide tavole create da Kubert e colorate da Isanove, qui di seguito, però, ve ne voglio riportare ancora una, molto particolare, dove i protagonisti non sono le "meraviglie" bensì...gli stessi autori!...Ebbene sì, di seguito un piccolo riassunto dell'opera con...alla "voce" Neil, alle "riprese" Andy e alle "luci" Richard:
Spero di aver stuzzicato un po' il vostro interesse, questo post non vuole essere una recensione, non mi ritengo al livello di tale parola, ma vuole essere soltanto uno stimolo verso un'opera che a me è piaciuta molto e che ha solleticato la mia fantasia...spero di avervi "contagiato", quantomeno, della curiosità...alla prossima!!!
NOTE
1602 è in originale una miniserie in 8 albi apparsa in America nel 2003, è stata pubblicata qui in Italia nel
Per onor di cronaca riporto che esiste anche un sequel con soggetto di Greg Pak e disegni di Greg Tocchini intitolato 1602 “Il Nuovo Mondo”.